L’artista romana Antonella Privitera realizza nuovi lavori per la Personale “Il Mio Pane Quotidiano” di ritorno dal recente soggiorno in Kenia e lo fa utilizzando i materiali di questa terra tanto amata, da lei definita proprio come “linfa vitale della mia anima e del mio spirito”. La mostra protagonista della Giornata del Contemporaneo assieme alle altre che come questa e in tutta Italia parteciperanno alla Tredicesima Edizione del progetto Amaci, prende spunto dal tema suggerito dall’immagine della fotografa Liliana Moro in cui si rappresenta il “Pane Quotidiano” e dunque il significato che esso puo’ avere secondo le diverse interpretazioni. Antonella Privitera gia’ da molti anni praticante la dottrina Buddhista, fonde il significato di “Namastè, la mia anima saluta la tua anima” a quello di nutrimento, come metafora di un nuovo inizio e di un nuovo percorso artistico basato su antichi principi, solidi e importanti come l’amore e il rispetto reciproco. Ma è anche un grido di ribellione di cui Antonella si fa portavoce, per lanciare uno sguardo oggettivo sulla contemporaneità in un modo concreto, ove il “pane” di cui ci si ciba è infatti troppo spesso intriso di sofferenza, sangue e di ingiustizie: basti ascoltare le notizie di attualità riportate dai Media per riceverne la “quotidiana” e amara conferma. Antonella Privitera esprime se stessa e il suo modo di sentire nei “quadri–installazione” sfruttando la forza e al tempo stesso la freddezza di materiali come il metallo che a contrasto del calore del legno africano, ella riesce a trasformare lavorando con le proprie mani. In questa nuova serie di lavori Antonella ha introdotto il filo spinato come elemento emblematico a evocare temi drammatici del passato così strettamente ricollegati a certe realtà del presente. Altro nuovo elemento è il Ponte che inserito su vorticose architetture rappresenta la risposta generale al desiderio di riappacificazione tra le diverse popolazioni, ma soprattutto per l’artista esso assume un significato più profondo come il risultato di una relazione riservata a due singoli individui e a cui l’artista intende dare un seguito nel preservare quest’intima reciprocità lasciandola “pulita” da contaminazioni esterne.
La Mostra, ospitata per l’intera giornata presso lo Studio Associato Adyton, espone lavori con espliciti riferimenti alle architetture, altra passione per cui lo stile di Antonella Privitera si rivela unico, riscuotendo grande apprezzamento da un pubblico che va ricercando queste sue particolari caratteristiche. Un’arte non dunque fine a se stessa ma piena di significati e di riferimenti al pari di tante matrici intrinseche al suo essere donna e artista in ogni momento della vita: creare, inventare, rigenerare e rigenerarsi per poter restituire a sè e agli altri senza distinzione, sono alcuni degli strumenti-alimenti su cui si forgia la poetica esistenziale di Antonella Privitera. “Il Mio Pane Quotidiano” é parte anch’essa di un unico progetto artistico-culturale, conosciuto come Travelling Arts Project, ideato dalla curatrice e critica d’arte Miriam Castelnuovo gia’ 4 anni fa, con l’ intento di diffondere l’idea di bellezza non in uno spazio necessariamente dedicato o istituzionale, ma di renderla autonoma e ovunque itinerante, ospite – come in questo caso dello Studio Associato di Architettura e Ingegneria – di luoghi inattesi e per questo capaci di fruire l’attenzione di un pubblico casuale e certamente più numeroso. La mostra verra’ inaugurata durante l’intera giornata del 14 ottobre dalle ore 11 alle 21 e nei giorni seguenti sara’ possibile visitarla tramite appuntamento telefonico al 3333933179 per una settimana.
Antonella Privitera
“Il Mio Pane Quotidiano”
a cura di Miriam Castelnuovo
Inaugurazione 14 ottobre 2017 ore 11-21
presso Studio Associato di Architettura e Ingegneria
ADYTON – PARBONI
Viale Cortina d’Ampezzo 246 – Roma