Biennale di Venezia 2011
ILLUMInazioni
Il Mondo vi Appartiene
Piattaforma privilegiata della scena artistica contemporanea – come testimonia il dinamismo della Biennale – Venezia è anche, per la forza della sua storia, il luogo per eccellenza del viaggio, della scoperta, dello scambio, della diversità. Dopo cinque anni, la città offre al progetto culturale generoso e visionario di François Pinault un quadro senza equivalenti.
Il palcoscenico dell’arte, divenuto ormai mondiale se non addirittura mondializzato, non si organizza più intorno a un unico centro e a un numero limitato di sorgenti creative.Dalla West Coast Americana all’Estremo Oriente, passando per l’Africa, il Medio Oriente, i paesi del vecchio blocco dell’Est europeo… è segnato piuttosto dalla proliferazione, dalla molteplicità, dalla circolazione, dal nomadismo. E questo è esattamente il tema della mostra Il Mondo vi appartiene, di cui François Pinault ha affidato la cura a Caroline Bourgeois. Caroline Bourgeois ha concepito questo progetto in piena complementarietà rispetto all’Elogio del Dubbio, mostra presentata in simultanea a Punta della Dogana e di cui è egualmente curatrice.
Il Mondo vi appartiene si propone di mettere in prospettiva le opere di artisti di diverse generazioni e di differenti origini, di confrontarne le pratiche, le discipline, i percorsi personali, di esplorarne i rapporti con la storia, la realtà e la sua rappresentazione. In un mondo spesso minacciato da rigidità e isolamenti, la mostra tenta un approccio al tema dell’identità che non si fonda sulla rivendicazione di una nazionalità o sull’affermazione di un’origine, ma sul modo di costruire la relazione con l’altro; per citare lo scrittore Edouard Glissant, recentemente scomparso: “l’identità non come radice unica, ma come radice protesa all’incontro con altre radici”. Vorrei sottolineare alcuni aspetti di questa mostra che mi sembrano particolarmente importanti e significativi rispetto al progetto culturale della François Pinault Foundation a Palazzo Grassi e Punta della Dogana.
Il Mondo vi appartiene propone anzitutto un rinnovamento dei punti di vista sulla Collezione François Pinault, come si evince dal fatto che 23 artisti, dei circa 40 che saranno presentati, sono esposti per la prima volta a Palazzo Grassi e a Punta della Dogana. La mostra esprime anche la volontà di prendere un impegno verso gli artisti, accompagnandoli nell’affrontare dei rischi inevitabilmente legati al fenomeno della creazione artistica: l’esposizione propone un numero eccezionale di progetti speciali, nuove commissioni, opere site-specific: quelle di Thomas Houseago, Friedrich Kunath, Matthew Day Jackson, Adrian Ghenie, Yang Jiechang, Zeng Fanzhi, Giuseppe Penone, Rudolf Stingel, alle quali va aggiunto l’adattamento del lavoro di Joana Vasconcelos al contesto del Palazzo.
La mostra Il Mondo vi appartiene invita il pubblico a esplorare gli universi di artisti di differenti origini e propone una riflessione sui ritmi vertiginosi degli sconvolgimenti del mondo moderno, nutriti dal nomadismo, dal cosmopolitismo e dal meticciato. Traendo ispirazione dalla visione del collezionista François Pinault, la mostra si propone di allargare il campo delle conoscenze possibili, per offrire una lettura originale della società contemporanea. Provenienti dai quattro angoli del mondo – dalla Cina al Sud Africa, dalla Francia al Giappone, dall’Italia all’Iraq, dagli Stati Uniti alla Russia – i 40 artisti presentati in mostra propongono tutti posizioni singolari sui grandi stravolgimenti del mondo, sulle esasperazioni che ne conseguono e sulle speranze che questi portano. La mostra si articola intorno ai grandi temi della storia presente – dalla disintegrazione dei simboli alla tentazione per il ripiegamento su se stessi e l’isolamento, passando per il fascino della violenza o della spiritualità in un mondo tormentato e globalizzato. Ogni artista è presentato in uno spazio dedicato ma al contempo aperto agli altri, grazie ai passaggi e alle prospettive proprie del luogo.
Due opere emblematiche segnalano le due grandi direttrici della mostra: il grande avvoltoio di Sun Yuan & Peng Yu, Waiting (2006), come metafora di minacce e paure, eL’Homme Pressé (2011) di Thomas Houseago, come simbolo della fede nel potere stesso dell’uomo.
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Sviluppandosi nello spazio dell’Atrio grande del Palazzo, Contamination, 2008-2010, di Joana Vasconcelos, rappresenta le porosità e le interazioni inevitabili tra le culture di un ambiente globale con un’esplosione di elementi e di colore: quasi un inno al meticciato. Questo meticciato è legato alla disintegrazione dei modelli e delle utopie passate come per esempio la caduta di un certo stile di società in Iran con Farhad Moshiri, la tortura mediatizzata con i dipinti di Ahmed Alsoudani, il persistere di una perplessità ingenua e spontanea negli uomini con la scultura poetica di Friedrich Kunath, la monumentalità fuori moda delle grandi figure comuniste con i quadri di Zhang Huan, la spoliazione della ricca cultura africana e afro-americana con El Anatsui e David Hammons, la minaccia terrorista con l’opera di Huang Yong Ping, l’apocalisse che preannuncia un mondo post-umano con Loris Gréaud e Matthew Day Jackson, la realtà delle condizioni di vita e delle utopie crollate con Cyprien Gaillard, l’obsolescenza della società turistica con Yto Barrada, il peso del passato sovietico con Adrian Ghenie, Sislej Xhafa, Sergey Bratkov e Boris Mikhailov, la responsabilità individuale con Philippe Perrot, il ritorno a una natura selvaggia con Zeng Fanzhi, Nicholas Hlobo, Yang Jiechang. Il viaggio continua, in compagnia di Bruly Bouabré e Alighiero Boetti, con una rappresentazione del mondo spesso impossibile, che si sviluppa nell’assenza di spontaneità come pure nella realtà mediatica con Jonathan Wateridge, David Claerbout e Francesco Vezzoli, nel fallimento del reale con le sculture di Urs Fischer, nella fragilità e nella povertà con le opere di Sigmar Polke, nella distruzione dell’idea simbolica di famiglia con Charles Ray, nella precarietà della condizione femminile con i dipinti di Marlene Dumas, nella solitudine e nell’impotenza dell’uomo con Giuseppe Penone, nell’assenza di rottura nella storia con Takashi Murakami, nella decorazione come riferimento sociale con Rudolf Stingel, nel bisogno di humour e di umiltà con Maurizio Cattelan, nel desiderio di instaurare uno scambio, con Ger van Elk, e infine nella ricerca di un’esperienza spirituale con Lee Ufan. Questa esposizione trascende le origini culturali, le generazioni e le diverse epoche. La specificità dell’architettura di Palazzo Grassi approfondisce il discorso, offrendo una visione quasi panoramica delle opere esposte, che aprono agli spettatori una infinita varietà di esperienze artistiche.
Elenco degli artisti
Ahmed Alsoudani
Nato nel 1975 a Baghdad, Iraq. Vive e lavora a Berlino, Germania.
Yto Barrada
Nata a Parigi, Francia, nel 1971. Vive e lavora a Tangeri, Marocco.
Alighiero Boetti
Nato a Torino, Italia, nel 1940. Morto nel 1994.
Sergey Bratkov
Nato a Kharkov, Ucraina, nel 1960. Vive e lavora a Mosca, Russia.
Frédéric Bruly Bouabré
Nato nel 1923, a Zéprégüé, Costa d’Avorio. Vive e lavora a Abidjan, Costa d’Avorio.
Maurizio Cattelan
Nato nel 1960 a Padova, Italia. Vive e lavora tra Milano, Italia, e New York, USA.
David Claerbout
Nato a Kortrijk, Belgio, nel 1969. Vive e lavora in Belgio.
Matthew Day Jackson
Nato nel 1974 a Panorama City, USA. Vive e lavora a New York, USA.
Marlene Dumas
Nata nel 1953 a Città del Capo, Sudafrica. Vive e lavora a Amsterdam, Paesi Bassi.
El Anatsui
Nato nel Ghana nel 1944. Vive e lavora in Nigeria.
Ger van Elk
Nato nel 1941 ad Amsterdam, Paesi Bassi, dove vive e lavora.
Urs Fischer
Nato nel 1973 in Svizzera. Vive e lavora a New York, USA.
Cyprien Gaillard
Nato nel 1980 a Parigi, Francia. Vive e lavora a Berlino, Germania.
Adrian Ghenie
Nato nel 1970 a Baia Mare, Romania. Vive e lavora a Londra, Regno Unito.
Loris Gréaud
Nato nel 1979 a Eaubonne, Francia. Vive e lavora a Parigi, Francia.
David Hammons
Nato a Springfield, USA, nel 1943. Vive e lavora a New York, USA.
Nicholas Hlobo
Nato nel 1975 a Città del Capo, Sudafrica. Vive e lavora a Johannesburg, Sudafrica.
Thomas Houseago
Nato nel 1972 a Leeds, Regno Unito. Vive e lavora a Los Angeles, California.
Huang Yong Ping
Nato nel 1954 a Xiamen, Cina. Vive e lavora a Parigi, Francia.
Jeff Koons
Nato nel 1955 a York, USA. Vive e lavora a New York, USA.
Friedrich Kunath
Nato nel 1974 a Chemnitz, Germania. Vive e lavora a Los Angeles, USA.
Louise Lawler
Nata nel 1947 a Bronxville, USA. Vive e lavora a New York, USA.
Lee Ufan
Nato nel 1936 a Haman-gun, Corea. Vive e lavora a Tokyo, Giappone.
Boris Mikhailov
Nato nel 1938 a Kharkov, Ucraina. Vive e lavora a Kharkov e Berlino, Germania.
Farhad Moshiri
Nato nel 1963 in Shiraz, Iran. Vive e lavora a Teheran, Iran.
Takashi Murakami
Nato nel 1962 a Tokyo, Giappone. Vive e lavora tra New York, Stati Uniti e Tokyo, Giappone.
Giuseppe Penone
Nato nel 1947 a Garessio, Italia. Vive e lavora a Torino, Italia.
Philippe Perrot
Nato nel 1967 in Parigi, Francia, dove vive e lavora.
Sigmar Polke
Nato nel 1941 a Olesnica, Polonia. Morto nel 2010.
Charles Ray
Nato nel 1953 a Los Angeles, Stati Uniti, dove vive e lavora.
Thomas Schütte
Nato nel 1954 a Oldenburg, Germania. Vive e lavora a Düsseldorf, Germania.
Rudolf Stingel
Nato nel 1956 a Merano, Italia. Vive e lavora a New York, Stati Uniti.
Sun Yuan & Peng Yu
Nati rispettivamente nel 1972 a Pechino, Cina e nel 1974 a Heilongjiang, Cina.
Entrambi vivono e lavorano a Pechino, Cina.
Joana Vasconcelos
Nata nel 1971 a Parigi, Francia. Vive e lavora a Lisbona, Portogallo.
Francesco Vezzoli
Nato nel 1971 a Brescia, Italia. Vive e lavora a Milano, Italia.
Jonathan Wateridge
Nato nel 1972 in Zambia. Vive e lavora a Londra, Regno Unito.
Sislej Xhafa
Nato nel 1970 a Peja, Kosovo. Vive e lavora a New York, Stati Uniti.
Yang Jiechang
Nato nel 1956 in Guangdong, Cina. Vive e lavora a Heidelberg, Germania e Parigi, Francia.
Zeng Fanzhi
Nato nel 1964 a Wuhang, Cina. Vive e lavora a Pechino, Cina.
Zhang Huan
Nato nel 1965 a Henan, Cina. Vive e lavora a Shanghai, Cina.
INFORMAZIONI PRATICHE
Palazzo Grassi
Campo San Samuele, 3231
30124 Venezia
Fermata di vaporetto: San Samuele (linea 2),
Sant’Angelo (linea 1)
Tel: +39 041 523 16 80
Fax: +39 041 528 62 18
Infoline : 199 139 139
Punta della Dogana
Dorsoduro, 2
30123 Venezia
Fermata di vaporetto: Salute (linea 1)
Per raggiungere Punta della Dogana dalla terraferma il modo più semplice è attraverso il Terminal di Fusina, collegato direttamente all’autostrada A4 e alla SS.309 Romea. Seguire le indicazioni «Parking + Boat to Venice», parcheggiare a Fusina, prendere il vaporetto della linea Fusina – Zattere.
La fermata di arrivo si trova a 200 mt.
dalla sede espositiva.
Orari di apertura
Palazzo Grassi
Il mondo vi appartiene
2 giugno 2011 – 31 dicembre 2011
Aperto tutti i giorni, dalle ore 10 alle ore 19,
tranne il martedì.
Chiusura delle biglietterie alle ore 18.
Punta della Dogana
Elogio del Dubbio
10 aprile 2011 – 31 dicembre 2012
Aperto tutti i giorni, dalle ore 10 alle ore 19,
tranne il martedì.
Chiusura delle biglietterie alle ore 18
Biglietterie
Il biglietto per i due musei e` valido sei giorni.
– Tariffa intera : 20€ per due musei /
15€ per un museo
– Tariffa ridotta : 15€ per due musei /
10€ per un museo
– Gratuito: bambini fino a 11 anni, possessori della Membership Card di Palazzo Grassi
e Punta della Dogana, 3 accompagnatori
per ogni gruppo scolastico di 25 persone, 1 accompagnatore per ogni gruppo di adulti di 15 persone, grandi invalidi, guide autorizzate con patentino rilasciato dalla Provincia di Venezia, giornalisti (con tessera stampa valida per l’anno in corso), disoccupati. Le audioguide sono disponibili in italiano, inglese e francese al costo di 6€.
Prenotazioni e prevendite
Call center Vivaticket
www.vivaticket.it
Per telefono dal lunedì al venerdì dalle ore 8
alle ore 20 e il sabato dalle ore 8 alle ore 13
(chiamata a pagamento).
Dall’Italia / 199 139 139
Dall’estero / +39 0445 230 313
Pagamento: contanti, bancomat, bonifico bancario o carta di credito
Visite guidate
Palazzo Grassi e Punta della Dogana hanno attivato una partnership con l’associazione Codess Cultura per proporre ai visitatori un servizio di visite guidate in francese, italiano e inglese.
I visitatori sono invitati a contattare il call center Vivaticket per prenotare una visita:
Dall’Italia: 199.139.139
Dall’estero: +39.0445.230313